INTERVISTA - AUTODIFESA PROLETARIA


1. Ci affascina il fatto che siete una band sparsa per vari pezzi d'Italia. Essendo isolani, questo concetto ci risulta difficile da comprendere. Raccontateci come e se questo  assetto porta ricchezza al sound della band.
Crediamo che la ricchezza del sound in piccola parte sia anche data dal fatto di aver poco tempo per vedersi fisicamente e scrivere musica, quindi crediamo ci sia stata implicitamente la necessità di dare il 200% in quelle poche ore di prove fatte pre registrazioni. La fortuna in tutto ciò è la logistica che collega Roma-Bologna, tutto sommato sono due ore di Italo, o 5 di flixbus e 10 di bestemmie. Erano forse tre anni che Elia aveva in mente una band con questo nome, questa estetica e questo tipo di contenuti. Cercava dei compagnx della nostra generazione per dare anche un segnale ai vecchi (“qui col cazzo che il punk è morto’’). Siamo solo più maranza nel farlo, ma da dove veniamo e a cosa essere grati lo abbiamo ben chiaro.

2. A voler essere critici, qualcuno vi direbbe che i temi "mutuati" dagli anni di piombo sono anacronistici, vuoti e sloganistici. Ma in realtà sembra che il tempo in cui stiamo vivendo si riaffacci a dinamiche schiaccianti e prevaricatrici. Questi tempi non possono che far emergere un po' di radicalità...?
Analizzando da un punto di vista prettamente politico, chiaramente è un richiamo ad un immaginario che difficilmente è ripetibile in quella forma, in quella misura, con quel tipo di forza. Vediamo tanti compagnx citare determinate organizzazioni, inneggiare a certi slogan, ma purtroppo poca traduzione in azioni concrete. Comprensibile, vista la totale mancanza di uno strato sociale che possa in qualche modo aiutare nell’arginare i processi repressivi. Crediamo che il lavoro a lungo termine portato avanti dagli apparatistatali e parastatali, ovvero il creare un paese in cui il dissenso sia inversamente proporzionale al peggiorare delle condizioni di vita, sia da applauso. Un lavoro (quasi mai pulito seppur impunito) ma che ha portato il conflitto sociale ad un livello bassissimo... al di là delle elezioni, delle destre e di tutte quelle paroline allarmanti della sinistra istituzionale. Non abbiamo paura della Meloni, di Cagapound o di Roberto Fiore, ma delle manovre economiche disastrose che stanno facendo le amministrazioni, spartendosi le cariche di governo dal dopoguerra a oggi; della mancanza di prospettive per la nostra generazione; del potere che il democratico cittadino medio votando regala nelle mani di bestie senza Dio che stanno vendendo la nostra esistenza a Confindustria, alle multinazionali e alle mafie. Ma se in questo pendolo di ansia e disperazione, fermandosi e rileggendo di quando le Brigate Rosse rilasciarono Macchiarini, dirigente della Sit-Siemens, scrivendo nel comunicato che “veniva rilasciato in libertà provissoria”, ebbene, ci scuserete se sorridiamo. Siamo lavoratori, studentx e militanti, qualcuno anche tifoso,contro di noi scagliano fasci e polizia. Non trattiamo questi temi solo per scelta musicale.

3. L'oi sembra tornato per restare. Ci sono orde di band che riprendono i suoni minimali degli anni '80 (vengono in mente i Rixe, ma anche gli italiani Scalpo). Voi però avete seguito un'altra strada, quella dell'oi potente e melodico che nasce con Erode e Razzaparte e si è sviluppato bene in ensemble come i Plakkaggio. Intuisco che siete giovani; sentite queste influenze più vicine a voi?
Indubbiamente e siamo molto contentx di essere influenzatx. Frequentiamo tuttx gli stessi ambienti e ascoltiamo la stessa musica da anni. Da qui nasce la scelta di proporre cover come ‘’Orgoglio Proletario’’. Siamo giovani si, ma con il passare degli anni l’attitudine resta e si tramanda. “Tempo che non ritorna” degli Erode è come la Bibbia e il Capitale in una sola opera. Solo che quel disco è meglio sia della Bibbia sia del Capitale. Per quanto riguarda la musica è Giorgio che se ne occupa, che ha cercato di scrivere avendo come riferimento proprio quei gruppi oi come gli Erode, melodici ma allo stesso tempo di una potenza straordinaria. A questo poi si sono aggiunte le influenze degli altri generi che ascoltiamo, dal metal al rap. Allo stesso tempo la fase di scrittura, vivendo in città diverse, non è stata facile, fatta di registrazioni e idee musicali scambiate via chat che poi abbiamo messo insieme quelle poche volte che siamo riusciti a vederci. Per esempio, l’unica prova fatta prima della demo è stata il giorno prima di registrare, mentre alcune canzoni dell’album nuovo sono state chiuse definitivamente proprio il giorno stesso. Prima di far uscire la demo a dicembre non sapevamo ancora bene che direzione musicale dare al progetto. Ora siamo riusciti a trovare un giusto equilibrio tra la varie influenze a cui ci rifacciamo per creare una sonorità abbastanza originale, con la quale ci si possa riconoscere.

4. Siete una band politicizzata e schierata, con temi molto duri. Era da un po' che non vedevamo una radicalità simile in ambito punk. Cosa pensate del progressivo appiattimento delle tematiche all'interno del punk?
Non vediamo appiattimento, come detto sopra è un problema che attraversa la nostra società, il punk non può fare altro che risentirne. In ogni caso, tanti gruppi nascenti continuano a portare determinati tipi di contenuto, magari più di matrice anarchica, ma poco importa, finché siamo compagnx quale dei due signori con la barba ci aveva azzeccato ci importa poco. Resta importante lo schierarsi, il fare (o il che fare cit.) non l’urlare slogan. E’ stata creata questa band con questi contenuti perché Elia con i Sacro Cuore, così come Giorgio e Greta con i 612 comma 2, e Francesco con i suoi vecchi gruppi, fanno e facevano altro (puro e meraviglioso rock n roll nel caso di Elia, street hardcore punk dal litorale ostiense per Giorgio e Greta,dallo ska-punk al punk hc per Francesco) ma non ci sentiamo da meno. Detto ciò non tolleriamo l’ambiguità. Il punk non è roba da nazisti, l’Oi! non è roba da n@zisti. Quelli che ti dicono che la musica non deve essere schierata hanno quasi sempre qualche amico nazi che frequenta la curva. Ecco: con sta roba non ci mischiamo.Facciamo musica e nella musica facciamo politica. Elia scrive i testi da un condominio occupato dietro la stazione di Bologna con altre 12 etnie da ogni latitudine. Sa bene cosa scrive, perché e che posizione prendere, considerando anche ogni minima posizione del resto del gruppo.

5.Parlateci di 5 dischi essenziali per il vostro suono, ognuno con una breve descrizione.

  • Erode “Tempo che non ritorna”, 
  • Grandine “Accendi la miccia dei tuoi pensieri”,
  • Sempre Peggio “Sempre Peggio”, 
  • Banda Bassotti “Avanzo de Cantiere” 
  • Autodifesa Proletaria “Autunno Caldo”. 
Non sono in grado di descriverli, ogni parola ne sporcherebbe la bellezza.

6. Una parte interessante è aver trovato delle citazioni rap nei vostri testi. A memoria,abbiamo sempre trovato MC che citavano il punk e il metal nelle loro liriche. Come nasce quest'idea? È un semplice "gioco" o un intrecciarsi sottoculturale poco utilizzato.
Questo tipo di intreccio si implementerà. Stiamo lavorando ad un pezzo che sarà un attacco al cuore della tamarraggine. Elia è cresciuto negli anni del liceo in cui approdò la trap in italia con Maruego e Sfera Ebbasta, e ascoltavo Noyz Narcos dalle medie. Cresciuto sulle panchine del parchetto a fumare cilum e ha sempre ascoltato il rap, e si è anche fissato parecchio sulla new school di maranza di seconda generazione milanese come Baby Gang, Neima Ezza e 8blevrai. I contenuti hanno spesso un portato di critica sociale che non va sottovalutata. Pezzi come “Assistente sociale” di Baby Gang, “Casablanca” feat Morad, o “Perif” di Neima Ezza o 8blevrai a Real Talk. Se non ascoltasse rap “Benvenuti in Via Schievano” non sarebbe mai esistita appunto. Pure per Giorgio il rap è parte fondamentale a partire dal truce klan, che a Roma è come un instituzione. L'amore di Giorgio per l'hardcore è a 360 gradi, sopra e sotto dal palco, fuori e dentro dal punk, cantanti come Noyz Narcos, Ketama e Mystic One sono solo alcuni esempi. Questo tipo di intrecci è fondamentale, quantomeno per me, per scrivere dei buoni testi. Il featuring di Renault 4 con Astore della P38 lo dimostra. Il rap come le varie sfaccettature nascono anche loro dalla strada e racchiudono tutta la rabbia della società che viene sempre di più schiacciata e lasciata a morte propria. In Italia negli ultimi anni si sta rafforzando questa ''unione'' delle varie sottoculture, sia musicalmente che politicamente, il tutto sta nel non sentirsi più importante dell’altrx.

7. Il punk sembra parlare ai diretti interessati e trovare presa su chi vive determinate
situazioni oppressive, mentre generi come la trap, nonostante un'esposizione mainstream, sembrano aggregare più strati di persone discriminate. Per citare i Contrasto: "Dove stiamo sbagliando?.
 

In nulla, è giusto che sia così, il punk ha bisogno di amore per bruciare, e quanto sarà più difficile costruire nelle macerie tanto più tornerà con determinazione la voglia di occupare stabili dove attaccare cavi per far suonare chitarre stonate. La trap è importante per capire le nuove generazioni e cosa gli passa per la testa, il punk è importante per consacrare il futuro all’unica cosa che per quelli come noi avrà mai senso. E’ una fede, senza aver bisogno di un Dio a cui rivolgersi. E' chiaro che nel mondo in cui viviamo, le comodità che ci vengono ‘’offerte’’ quotidianamente portano all’emarginazione di determinati fenomeni come nel caso del punk, e non parliamo solo in ambito musicale.

8. Sembra che il periodo della lotta armata vi affascini molto. Che corde toccano queste
suggestioni? Sembrate relativamente giovani; chi ha vissuto il passato spesso
denigra gli slanci di chi ha qualche anno in meno...

Siamo giovani ma ciò è fine a sé stesso e con tutto il rispetto per le generazioni
passate, visto lo scenario che si preannuncia, visto che non sono riusciti a cambiare
un granchè e ci hanno lasciato nella merda, chi ha vissuto il passato non dovrebbero
rompere i coglioni. Noi parliamo di questo perchè i padroni dell'epoca sono gli stessi
di adesso, anche peggiori. Siamo giovani e incazzati proprio come lo erano loro,
vogliamo spronare le persone a prendere una coscienza politica e ribaltare questo
sistema marcio.Se ci sarà modo, terreno e possibilità di sparare, gli spari sopra non saranno per noi!

9. Parlateci di eventuali side projects, collaborazioni, ecc.
Stiamo lavorando ad una sorta di collaborazione con alcuni gruppi punk rock vicini ad H4m4s, sperando ne nasca un sodalizio eterno.

10. Free Space (also Free Palestine).
Elia: بالروح بالدم نفديك يا فلسطين

BANDCAMP



Authors _ xZANx and SARA

Reviewing your records since 2011. Married in the name of Slayer.


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